Luca Manduca, ossessione sana e glamour

Altro viaggio, altra corsa, stavolta nel mondo di Luca Manduca. Che è poi anche il nostro mondo, il mitico mondo di tutte le pesche all’ascolto.

In che senso pesche? Ah, allora non avete visto il film Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. Dovete rimediare al più presto. Fidatevi, ha pure vinto un Oscar, un Nastro d’Argento, un Bafta e due David di Donatello, solo per citare i più famosi.

Ricomincio daccapo. Il fenomeno Chiamami col tuo nome, come saprete, se non altro perchè, spero, avete letto gli articoli precedenti, è un fenomeno inarrestabile e intercontinentale. E sono ancora qui a parlarne perchè non smette di fornire elementi allettanti e succulenti alle povere pesche infatuate da confortare. Ops, continuo a parlare in codice!

Le pesche sono i fans del film e dei suoi protagonisti. Sono gli appassionati di tutto il mondo che dall’anno scorso sono passati per Crema, ma anche Bergamo e Sirmione, a vedere i luoghi set della storia di Elio e Oliver. Persone che non sanno spiegare cos’è successo loro dopo la visione della pellicola. Sono tutti coloro che in una pesca non vedranno mai più solo un frutto, ma un mondo. Un mondo commovente e bellissimo.

Luca Manduca, Una sana ossessione. Tra gli eroi, i luoghi e gli incanti di Chiamami col tuo nome

Luca Manduca è uno di noi. Catanese impiantato a Milano, collaboratore e articolista per la rivista Berlin89, ha messo nero su bianco, o vomitato come dice lui, la sua esperienza emotiva e fisiologica nei confronti del film. Il risultato, che in partenza doveva essere un articolo, è invece un libro, il bellissimo Una sana ossessione. Tra gli eroi, i luoghi e gli incanti di Chiamami col tuo nome (Cavinato Editore).

Ve lo consiglio caldamente. Lo trovate online su Feltrinelli, IBS e Amazon.

Il bisogno di conforto del quale parlavo è lo stesso del quale si ha bisogno quando si è innamorati, scossi, turbati e fragili, ma allo stesso tempo forti. E’ il bisogno di avere un appiglio, una spalla, un dolce pensiero, un oggetto, un feticcio da esorcizzare.

E questo libro aiuta. Tutto aiuta: le pagine Facebook dedicate, il rapporto con la Pro Loco di Crema, gli amici (le altre pesche) che si incontrano nel pellegrinaggio emotivo, ma anche reale nei luoghi del film, nella campagna cremasca e lodigiana. E a Crema tutto ha inizio e ha un senso.

Una sana chiacchierata. Incontro con i fan di Chiamami col tuo nome

Il senso di questo articolo è raccontarvi come è andata alla prima presentazione al pubblico del libro di Luca Manduca proprio a Crema. E dove, se non in Pro Loco, dall’amico indispensabile Franco Bianchessi (in basso a destra)?

E’ andata che ho moderato l’incontro, vincendo la mia timidezza e cercando di essere professionale e convincente. Il grande giorno, il primo appuntamento live con il libro e il suo autore, è stato domenica 19 maggio alle 16.00, qui un estratto:

Il video è amatoriale, ma sedie, tavolino e biciclette sono quelli originali del film. L’atmosfera era piuttosto intima, nonostante questo mi sono agitata ugualmente, scusate le papere (e le scarpe, acc!, in video sono orribili). E’ stato molto bello, abbiamo piacevolmente chiacchierato per più di due ore.

Sana ossessione: entusiasmo, amore, elevazione al divino

Mi piace pensare a questo incontro come a un simposio. E come nel Simposio di Platone, il tema, in fondo, è stato l’amore. Platone mette sulla bocca della saggia Diotima la propria concezione di amore. Già nel Fedro parlava di delirio e follia, nel Simposio descrive Eros, demone dalla natura intermedia perchè figlio di Penía (povertà, mancanza) e Póros (espediente, ingegno). Eros desidera il divino nella misura in cui è manchevole. Desidera bellezza, la bellezza è il fine dell’amore, perciò si ingegna con infinite risorse per ottenerlo.

Qui Luca, dominato dallo stesso Eros, il sentimento che afferra l’amante e lo fa soffrire e delirare alla ricerca dell’amato, ha assecondato il tormento realizzando qualcosa che parla proprio di questo. Il libro Una sana ossessione parla di amore e bellezza, l’amore tra i due protagonisti della storia e l’amore dello scrittore per il film che lo ha portato necessariamente a raccontarlo. La nascita del libro stesso è un atto di amore verso il capolavoro di Luca Guadagnino, la bellezza della storia e la bellezza del proprio sentimento, riconoscendolo.

L’ossessione e la sofferenza delle quali parla Luca sono dunque sane perchè svolgono una funzione positiva: le passioni non solo sono ineliminabili, ma sono utili come forza creativa.

Se volete immergervi in una dimensione personalissima ma allo stesso tempo universale, leggete il libro di Luca Manduca. Questi ad ora i suoi prossimi appuntamenti:

  • 1 giugno presso la libreria Mondadori di Catania
  • 25 giugno presso la libreria Open di Milano
  • 11 luglio presso l’Antico Caffè San Marco di Trieste
  • 19 settembre presso il Rotary Club di Crema

Per essere aggiornati sul lavoro di Luca qui il suo contatto FB.

A presto pesche!

(D. B.)

 

3 Comments

  • katripmg 27 Ottobre 2019 at 1:42

    Dovremmo collaborare di più tra noi blogger e influencer del settore cultura, moda, arte e spettacolo per far vedere al mondo quanto abbiamo ancora da offrire che ci sono scrittori validi, che questa è la stessa terra di poeti e artisti che hanno reso immortali nomi del calibro di Caravaggio, Leonardo e Manzoni il mondo ci invidia tutto questo perchè non continuare a farli sognare ? Sono sicura che si può fare tanto, divulgando quanto abbiamo di più prezioso i nostri talenti, un articolo scritto bene, molto interessante, sicuramente un libro da leggere, sono sicura che sentiremo ancora parlare di lui.

    Reply
  • M.Claudia 26 Ottobre 2020 at 15:55

    Grazie, mi hai fatto scoprire un libro che non conoscevo e ho gradito molto l’intervista con l’autore.

    Reply

Leave a Comment