Donne e glamour contro la violenza

Viva le donne.

Avete partecipato anche voi a qualche evento dedicato alle donne due lunedì fa? Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

La violenza sulle donne da qualche tempo è sempre più al centro del dibattito pubblico. E meno male, dico io.

Esattamente due anni fa affrontavo l’argomento, che finalmente era uscito a gran voce dopo il caso Weinstein a Hollywood

L’articolo del New York Times del 5 ottobre 2017 ha acceso uno scandalo sessuale senza precedenti, coinvolgendo tantissime attrici e modelle che nella loro carriera hanno avuto uno o più episodi negativi con uno dei produttori cinematografici più potenti ed influenti, Harvey Weinstein.

Quella di quest’uomo è sempre stata una figura rispettata e temuta, proprio per il suo potere che ha prodotto tanti film di successo.

Il fatto che il super produttore abusi del suo ruolo è cosa purtroppo nota. Una questione talmente nota a tutti, non solo agli addetti ai lavori, che si da per scontato sia l’unico modo per ottenere un incarico. Nessuno si sconvolge più.

Questa squallida cultura sessista è purtroppo parte integrante dell’intera industria cinematografica. Infatti la consuetudine non si limita al singolo illustre citato.

E non si limita agli USA.

Anche in Italia la questione è: Abituati o esci dal sistema

Lo scandalo ha aperto il vaso di Pandora e ha fatto tremare anche alcuni nomi italiani.

In parallelo molte nostre attrici si sono schierate contro un certo modus operandi consolidato che non ha nulla a che fare con l’arte. La realtà contestata è così ordinaria da essere agghiacciante. Dissenso Comune è una lettera manifesto firmata da 124 donne contro un atteggiamente che tace di fronte a certe situazioni o che, ancora peggio, accetta che semplicemente facciano parte ‘del gioco’.

Il documento è un comunicato di solidarietà e sostegno alle donne che finora hanno denunciato e sono state poi a loro volta messe alla gogna. Ma è anche una testimonianza diretta: ‘Sappiamo che quello che ognuna di voi dice è vero e lo sappiamo perché è successo a tutte noi‘. E’ una denuncia della molestia come sistema, non esclusivo dell’ambiente dello spettacolo, ma trasversale, connotante dei rapporti di potere fra uomini e donne in tutti i settori.

La molestia sessuale non ha niente a che fare con il gioco della seduzione

Finalmente si è iniziato a parlare di questa piaga anche in televisione, finalmente si sono sentite pubblicamente le posizioni della gente sulla questione, tanto scabrosa e potenzialmente maliziosa. Finalmente sono uscite allo scoperto certe dichiarazioni, secondo me indegne, di alcuni. Insomma, finalmente è stato sdoganato un tema tanto doloroso quanto incredibilmente portatore di altrettante violente e deliranti esternazioni.

Come si fa a pensare e a dire che la causa principale della violenza sessuale sulle donne è il loro abbigliamento? Come si fa a dire che in parte ne sono responsabili loro stesse se ubriache o sotto l’effetto di droghe?

E’ incredibile che siano ancora vivi certi pregiudizi, del tipo che una donna può sempre sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole o che le donne serie non vengono stuprate o che gli schiaffi in una coppia sono normali (dati Istat sui ruoli di genere).

Non bastasse il danno, in un’epoca che, pur professandosi civilizzata, ha invece ancora atteggiamenti su questo tema che definire barbari è poco, c’è anche la beffa.

Non si può più sentire che le donne sono oggetto di proprietà degli uomini e che quindi questi ultimi possono essere violenti sulle loro compagne.

Donne e donne… in campo

Molte città il 25 novembre hanno organizzato manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne. Io sono stata al Flash mob del Comune di Campo San Martino (PD).

Ospite della serata Arianna David (Miss Italia 1993), dolente, ma corraggiosa, nel raccontare la sua terribile esperienza di violenza.

Il Sindaco Dario Luigi Tardivo e l’Assessore alla Cultura e alle Politiche sociali Elena Pierobon, sensibili ideatori della mobilitazione, hanno poi divulgato gli utili recapiti del Centro Veneto Progetti Donna di Padova:

– 049 8721277, Numero Verde 800 814681
– info@centrodonnapadova.it, info@pec.centrodonnapadova.it

Con l’occasione è stato presentato il film denuncia contro la violenza (che accennavo qualche articolo fa), al quale ho preso parte con un piccolo ruolo, Donne e donne di Minuta Gabura. Presente la stessa regista, nonchè protagonista, e gli altri attori, tra i quali Antonio Zequila.

Vi saluto con il trailer provvisorio e vi terrò aggiornati sull’uscita al cinema.

PS: mi si vede solo di spalle, ma la primissima battuta è mia.

(D. B.)

 

4 Comments

  • Demetra Wiccan 8 Dicembre 2019 at 16:05

    Ho visto con attenzione il trailer del film, sicuamente andrò a vederlo qundo esce al cinema.

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  • lucia7007 8 Dicembre 2019 at 16:06

    penso che noi donne troppe volte non denunciamo le violenze non solo fisiche ma anche psicologiche, trovando sempre delle scuse per non farlo. Dovreemo imparare a farci rispettare invece e a denunciare qualsiasi tipo di violenza per porre fine a tutto questo

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  • M.Claudia Pirani 8 Dicembre 2019 at 16:41

    Un tema che purtroppo é sempre attuale, quasi non passa giorno che in televisione non si senta parlare di un femminicidio o di una violenza sessuale. Noi donne dovremmo denunciare molto di più (ma ci vorrebbe anche la certezza della pena, troppe volte si sente di casi di stupratori rilasciati il giorno dopo) e anche essere più solidali tra di noi (spesso i peggiori insulti rivolti alle donne che leggo su facebook, vengono scritti da altre donne). Sicuramente vedrò il film

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  • katripmg 9 Dicembre 2019 at 23:33

    Qualcosa su cui riflettere, per chi ancora può comprendere che non è giusto tutto quello ce le donne subiscono, non solo in Italia ma guardiamo anche un po’ più lontano, qualcuno tempo fa fece una lotta per l’indipendenza per gli Stai Uniti d’America ma questo non ha impedito la nascita e la proliferazione di nuove forme di schiavitù ancora in atto, in tutto il mondo in un’epoca in cui ci si dipinge come sardina, pinguino o gattino io dico che come tanti anni fa dovremmo noi donne tutte insieme rispolverare un vecchio logo o icona che venne usata come simbolo del potere femminile e della nostra forza, io dico che è ora di un bel grido ‘Girl Power’ perchè siamo donne esseri umni dotati di una forza che se unita può davvero far paura gi uomini hanno sempre avuto paura delle donne, le leonesse procurano cibo per il branco, noi donne possiamo mettere al mondo la vita e crescerla, ma possiamo anche lavorare al pari se non meglio di un uomo e meritiamo anche gli stessi stipendi, non un euro di meno, questa disuguaglianza (parlo per tutti i campi) nel momento in cui cesserà di esistere allora potremo dire di aver vinto la nostra battaglie noi siamo guerriere !

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