Ciao belli! Avete riflettuto un po’ sull’ultimo articolo del blog più glamour che ci sia? Vi siete riconosciuti in qualche categoria comportamentale accennata? Non c’è distacco culturale che tenga, a nord come a sud, in Italia o all’estero, credo che certi atteggiamenti mentali siano gli stessi. Facebook infatti nasce anche per abbattere le distanze geografiche.
I nostri ragazzi glamour
Oggi però tregua, parliamo di leggerezza e cose familiari e vicine in senso stretto; elenco alcuni dei lavori commissionati all’agenzia negli ultimi mesi da clienti più o meno locali:
Francesca, modella Glamour Agency per Mei
La nostra Francesca è la testimonial Mei , azienda in provincia di Treviso di prodotti per viso, corpo e nutrizione, nonché di percorsi benessere completamente naturali. Questo il video realizzato:
Mentre, in primo piano, Marika ha posato in studio per il catalogo di abbigliamento Risskio, altro marchio trevigiano:
Marika, modella Glamour Agency per Risskio
Qui invece, sempre la nostra Marika, in primo piano, con Lisa, nello showroom di un’azienda trevigiana di design:
Marika e Lisa, modelle Glamour Agency
La friulana Rebeka Ross ha voluto Laura, eccola splendida nella campagna P/E 2017:
Laura, modella Glamour Agency per Rebeka Ross
Modelle e location nel nostro Triveneto, ma anche hostess e ragazze immagine come Elisa e Martina per Real Time (Discovery Italia) alla Notte Rosa a Riccione:
Elisa e Martina, ragazze immagine Glamour Agency per Real Time
Torniamo in Veneto con il nostro Luca che, con piglio da vero professionista, si è calato nella parte per un’azienda farmaceutica padovana:
Luca, modello Glamour Agency per un’azienda farmaceutica
Sicuri sia glamour?
Concludo con un’immagine che invece prorio in una vetrina centralissima di Padova qualche settimana fa mi ha colpita in maniera negativa:
Cosa possiamo dire del piglio (del tutto?) inconsapevole della bellissima Gigi Hadid amabilmente sistemata con i suoi piedini milionari calzanti tacco 12 sui tasti di un pianoforte?
Ammesso che il piano sia finto o, non so, da buttare (e ammesso, sì, che io sia particolarmente sensibile ai pianoforti – ne ho uno in casa, non mio, al quale raramente mi è permesso solo toccarlo. E’ un oggetto a suo modo vivo e molto delicato, sapete?), trovo comunque l’Immagine un tantino diseducativa.
Io non ce la faccio proprio a guardare questa foto. Insomma, non si mettono i piedi sul pianoforte. Che diamine!
Fate i bravi, ciaaao (D. B.)
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