Tutto è glamour, se ci credi

Tutto è glamour, se ci credi. Settimane primaverili intense queste ultime. I mesi di marzo, aprile e maggio per Glamour Agency e per me sono densi di impegni e nuovi stimoli importanti per tutto l’anno.

Iniziamo con le cose che nel mio caso non sono filate proprio lisce, per poi approdare ad altri appuntamenti riusciti e da soddisfare.

Quest’anno, causa altri impegni, non ho avuto il piacere di lavorare per l’azienda Musani Couture alla fiera Sì SposaItalia dal 6 al 9 aprile. L’evento annuale milanese più importante nell’ambito matrimonio, vede da sempre la presenza dello storico brand di abiti da cerimonia.

Peccato non esserci stata, ma trovo immagini e info in rete. Stavolta alla novità di una sfilata di inaugurazione, White Carpet by Sposaitalia Collezioni, che per la prima volta ha visto collaborare l’universo del prêt-à-porter in sinergia con le aziende del settore bride, c’era anche Musani Couture appunto in collaborazione con il giovane stilista Stefano De Lellis.

La collezione De Lellis/Musani è stata la più audace e personale in passerella, con una sposa tutta fucsia e rosso, spacchi sexy e decori di cristalli.

Il nuovo fashion show ha visto sfilare le creazioni di sette stilisti accuratamente selezionati da Giusi Ferrè e realizzate da sette dei più noti brand presenti in manifestazione: Blumarine spose con Bellantuono Bridal Group, Paola Turani con Alessandra Rinaudo, Filippa Lagerbäck con Enzo Miccio Bridal, Giulia Gaudino con Olympia Bridal, Efisio Marras con Bellantuono Bridal Group e Leitmotiv con Tosca Spose.

A proposito, sapete che Glamour Agency è anche wedding planner, no? Per i futuri sposi c’è Diamond Wedding pagina dedicata e blog. Ma passate direttamente in agenzia per info su servizi e preventivi.

Dicevo, persa l’occasione della fiera, della serie Tutto è glamour, se ci credi, mi sono data da fare per non farmi sfuggire un’altra cosa che mi dà (quasi) la stessa soddisfazione di una sfilata, cioè la visione di un film che si annuncia interessantissimo, ma difficilissimo da trovare in sala. E’ il caso di Lovers di Matteo Vicino, film italiano indipendente che ha vinto più premi all’estero nell’ultimo anno e mezzo.

Un film del quale essere orgogliosi, dal respiro europeo, intelligente, diverso dal solito, superiore alla media, e proprio per questo distribuito da poche case cinematografiche. In pratica avevo giusto sei giorni per vederlo, da giovedì 5 a martedì 10 aprile, e in soli tre cinema in tutto il Veneto (nessuno stranamente in Friuli). Ho fatto i salti mortali per riuscire a beccarlo l’ultimo giorno, all’unico spettacolo delle 19.30, al cinema più vicino, l’Uci di Marghera.

Lovers è un gioioso, intelligente e sensuale rompicapo pop in cui due coppie di attori si scambiano continuamente i ruoli per quattro microstorie parallele e simmetriche che compongono il tessuto unitario del film. E’ un cerchio concentrico e perfetto di vite che si ripete all’infinito.

Tutto inizia e finisce nella cultura. Il film inizia infatti con la protagonista che possiede una libreria e finisce che ha ancora quella libreria. Il messaggio è tutto in una battuta: ‘Dai libri nasciamo tutti. Per essere medico, giudice, avvocato, per costruire un ponte, una favola, una storia d’amore serve un libro’.

E’ quello che dice anche il mio già citato punto di riferimento per tante cose, Umberto Galimberti, filosofo e psicoterapeuta, sulla scuola e la cultura dei giovani. Così al festival Filosofarti 2018: ‘I sentimenti vanno educati e i sentimenti li abbiamo per cultura. La letteratura ci insegna cosa sono i sentimenti. Se io conosco un dolore perché l’ho letto non è più un dolore atroce. Ogni volta che leggo un libro devo entrare in crisi, è questa la funzione dei libri, perché le mie idee hanno bisogno di essere continuamente modificate. La cultura attutisce il dolore, se io leggo il dolore occupa un piccolo settore della mia psiche’.

Come per ogni opera rivendicante un’identità, Lovers richiede attenzione e pazienza. Bisogna lasciarsi assorbire per apprezzare anche l’ironia della messa in scena. Andrebbe rivisto più e più volte per coglierne i tanti aspetti e messaggi.

Davvero tutto è glamour, se ci credi

Non voglio fare la falsa moralista, anche perchè io stessa sono da anni un pò bloccata nella lettura. Mi riferisco proprio ai libri, i romanzi, i classici. La lettura è faticosa, ci vuole passione, ma ne vale la pena. Pare proprio che la qualità vada cercata, se ci credi, inseguita con passione, come il film stesso in questo caso.

Il mio prossimo proposito Tutto è glamour, se ci credi? La mostra di Auguste Rodin: la città di Treviso ha la fortuna di avere al Museo di Santa Caterina, dal 24 Febbraio al 3 Giugno 2018, 80 opere totali, di cui 50 sculture tra le più famose e 30 lavori su carta, provenienti dal Musée Rodin di Parigi.

Grazie al curatore Marco Goldin di Linea D’Ombra, il museo parigino ha deciso di inserire questa mostra nel programma ufficiale che sta vedendo in tutto il mondo esposizioni che celebrano la conclusione dell’anno centenario della morte di Auguste Rodin (1917). Dunque, Treviso è la sola sede italiana, insieme al Grand Palais di Parigi e al Metropolitan Museum di New York, presente in questo calendario internazionale.

Non posso assolutamente perdermi la visione di alcune sculture che hanno segnato la storia dell’arte nei secoli. Vi saluto con un’immagine del Pensatore, icona dell’attività intellettuale, simbolo moderno dell’essere umano che medita sul proprio destino e sulla vita. Nostro fratello nella sofferenza, nella curiosità, nel pensiero, nella gioia.

(D. B.)

 

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