Cascate del Serio: sfida al glamour superata!

Cascate del Serio: l’ultima location del film Chiamami col tuo nome che mancava all’appello.

Non mi avevano fermata i 35 gradi all’ombra del ferragosto del 2018 per vedere la campagna cremasca e, lungo il tragitto, Bergamo Alta.

Non mi aveva spaventata la furia agonistica della mia amica Federica quando con lei il successivo inverno, prima di tornare a Crema, siamo passate per la spiaggia di Giamaica e le Grotte di Catullo a Sirmione.

Così non mi hanno fermata i 400 metri di dislivello del sentiero di sassi, dalla valle al punto di osservazione delle Cascate del Serio, affrontati due settimane fa.

Incredibile. Fatico ancora a credere che sia stata capace di portare a casa un percorso ad ostacoli (dichiarato a difficoltà bassa – ma che bassa, per me, assolutamente non è) come quello, cosiddetto, del CAI 332.

Insomma, la sfida è stata durissima, ma bellissima!

Cascate del Serio-Sentiero CAI332

Andiamo con ordine. Non mi sono ancora stancata (eh no, no) di parlare del mio film del cuore.

Lo sapete, tutto nasce dalla folgorazione avvenuta il 25 gennaio 2018, primo giorno di uscita nei cinema in Italia di Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. Da lì in poi, anche in questo spazio, la pellicola, gli attori e il regista sono sempre con me (e con voi, ahah).

Cascate del Serio, indimenticabile location cinematografica

Ricordate cosa si diceva dello zeitgeist nello scorso articolo? Certe opere, certi autori generano un’energia molto particolare. Riescono cioè ad offrire, a coloro che sono sintonizzati sulla stessa frequenza, non solo un’esperienza cinematografica, ma l’identificazione in un preciso segmento, una precisa dimensione.

Questa speciale dimensione è come un vero e proprio rapporto sentimentale. E’ uno spazio personale che viene amorevolmente coltivato, anche attraverso le location da ripercorrere.

Si sa, il gusto e le scelte di Guadagnino mi fanno questo effetto. Ricordate dove mi ha portata l’entusiasmo per un altro suo film, Suspiria? Non ero mai stata a Varese e conoscerla grazie al Grand Hotel Campo dei Fiori l’ho trovato, non solo, soddisfacente dal punto di vista impulsivo, ma anche dal punto di vista culturale.

Stiamo parlando comunque di località tutto sommato vicine (insomma, più impegnativo sarebbe andare a vedere, che so, la campagna del Québec di Tom à la ferm di Xavier Dolan!).

Ma torniamo a Chiamami col tuo nome, alle Alpi Orobie e all’Alta Val Seriana in provincia di Bergamo.

Avete presente la scena potentissima dei due protagonisti felici ai piedi di una vigorosa cascata? Niente paura, vi rinfresco io la memoria.

L’avete visto e sentito lo scenario formidabile e al servizio dell’apice emozionale di Elio e Oliver?

Dopo questa cosa qui – contributo innegabile alla mia fissa per Timothée Chalamet! – è impossibile rimanere indifferenti.

Impossibile per me non avere la necessità urgente di avvicinarmi a quel luogo per gustarmelo in prima persona.

Ebbene, quest’anno ce l’ho fatta. Dopo due anni nefasti, tra emergenza covid e frane, sono state riprogrammate e confermate le cinque aperture estive del 2022 delle Cascate del Serio, a partire da quella del 19 giugno. Inutile dire che mi sono fiondata subito a questa prima data!

Cascate del Serio, spettacolo della natura

Dovete sapere che in queste occasioni le cascaste, poco lontane dalle sorgenti del fiume Serio e a quasi duemila metri di quota, vengono riportate per mezz’ora al loro normale scorrere (interrotto dal 1931 da paratie per alimentare una diga che produce energia idroelettrica).

Cascate del Serio-apertura 19 giugno

Certo, le cascate sono lì tutto l’anno, ma vuoi mettere lo spettacolo nel vederle nel pieno della portata come nel film (che per l’occasione sono state aperte straordinariamente proprio per la scena)?

L’ho già detto, ultimamente nulla più della location di un film che mi è piaciuto molto (per usare un eufemismo!) mi spinge a muovere il culo. Dunque, forza e coraggio, zaino in spalla, scarpe da montagna (in prestito, ovviamente) e crema solare 50+.

Il resto è storia. Sì, la mia sfida personale vinta.

Sapete quanto sono incazzata e frustrata per la situazione sociale e politica attuale. Questa mini vacanza, questa mini evasione, pur impegnativa fisicamente, mi ha portata per un pò al di là delle difficoltà del quotidiano, in un orizzonte oltre la miseria umana.

Insomma, anche se non siete ossessionati dal film come me (ma vaa?), la fatica vale bene i 30 minuti durante i quali 10 mila metri cubi d’acqua precipitano, con un triplice salto di 315 metri, dalle cascate più alte d’Italia e seconde d’Europa.

La camminata da un’ora e mezza/due, per lo più in salita e su terreno sconnesso e irregolare, che porta alla visuale migliore consentita, la zona dei grandi macigni nei pressi dell’Osservatorio di Maslana, è poi ripagata da un paesaggio mozzafiato.

Come me, qualche migliaio di persone, esperte di montagna e non, si sono piazzate nei punti strategici per ammirare al meglio e (più o meno) comodamente questo emozionante e unico spettacolo naturalistico.

Cascate del Serio-grandi macigni

Cascate del Serio, coordinate utili

Veniamo alle cose importanti per affrontare con successo (senza fare danni, s’intende, nel mio caso) una tale esperienza, che è un abbraccio della natura e del cuore.

Ho pensato subito a una tre giorni: sabato/domenica/lunedì. Giorno di arrivo – o della perlustrazione. Giorno dell’evento – o della performance tra imprecazioni e meditazioni (e poi medicazioni). E giorno del ritorno – ovvero del rientro barcollante, ma trionfante.

Ho pensato bene di alloggiare il più vicino possibile alle cascate, o meglio, all’imbocco del sentiero per raggiungerle: niente di meglio del delizioso Ostello Casa Corti a Valbondione, paese dal quale parte, appunto, il sentiero.

Consiglio caldamente questa soluzione strategica per il pernotto. Appoggiarsi all’ostello di Valbondione, non solo vi evita lo sbattimento del parcheggio pubblico in paese, ma soprattutto vi farà godere dell’ospitalità dello staff e del panorama da favola che lo circonda.

Cascate del Serio-Osrello Casa Corti

Suggerisco poi di passare all’Ufficio Turistico di Valbondione per i dettagli dell’ultimo (ma già sul sito trovate tutte le informazioni necessarie).

E poi naturalmente ho pensato agli outfit. Bene, parliamo ora di cose serie. Come ci si veste in montagna? Farà freddo, farà caldo, se piove? Tacco o non tacco?

Cineturismo in montagna: ma come mi vesto?

Molto semplicemente: in montagna d’estate meglio portare un pò tutto, dalla canotta alla felpa, dalla crema solare all’ombrello, dal ginseng al magnesio. Mi sento di eliminare serenamente il tacco e l’antizanzare (evviva, anzi, no, non si sa mai!).

Per la giornata campale ho optato per una soluzione sicuramente confortevole ed essenziale, ma con un occhio allo stile

Ho abbinato a degli shorts comodi (e non inguinali) un top corto e una camicia jeans. Quest’ultima, portata aperta quasi tutto il tempo dell’escursione mattutina, non solo mi ha riparato dagli sbalzi di temperatura tra le zone fresche del bosco e quelle più assolate senza l’ombra degli alberi, ma mi ha anche evitato scottature e sgradevoli segni da zaino sulle spalle.

Immancabile il berretto, scarponi da trekking e calzettoni alti d’ordinanza (che mi piacciono da morire).

Ho perfino scelto e selezionato con cura, durante la ricognizione del giorno prima nei paraggi del sentiero, anche il bastone fai da te in legno. Quello che, nel mio immaginario da inesperta, era il tocco di classe della figura ideale dell’intellettuale in ritiro in montagna, si è rivelato tutt’altro che un vezzo.

Cascate del Serio-sentiero

Ah, ad onor del vero, le foto (tutte rigorosamente mie e non ritoccate) mostrano poco l’impervietà di quasi tutto il percorso. Non testimoniano davvero il mio sforzo titanico perchè nei tratti e nei momenti più critici annaspavo e a tutto pensavo, compresa la resa, fuorchè a scattare foto.

Gli altri giorni, a una t-shirt comoda e fresca ho abbinato i ciclisti neri, che porto anche in città (è così stravagante la vita, ricordate quando li detestavo?). Per il resto scarponi tecnici outdoor, obviously, invece delle sneakers.

La forza dell’acqua è un inno alla bellezza

L’ho mai detto che sono attratta dall’acqua? Forse no. In effetti ho realizzato solo recentemente che per me una vacanza, per chiamarsi tale, deve avere dell’acqua. Un lago, un fiume, un torrente, una piscina, il mare.

Ecco perchè Chiamami col tuo nome mi fa impazzire: anche per questo, perchè è pieno d’acqua! C’è il laghetto, il fontanile, una piscina in giardino e alla fine una fragorosa cascata che abbraccia tutto, il kosmos e i due amanti.

La natura qui, l’acqua, è sempre in primo piano, non fa soltanto da sfondo alla storia, è protagonista con essa.

Il film è sensualissimo, non solo nel senso banale di risveglio del desiderio in chi guarda, bensì come attivatore e sollecitatore dei sensi nello spettatore. L’armonia panica respira sullo schermo, respira con noi. 

La visione del fim in me attiva tutti i sensi, la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto e perfino il gusto. Ma la cosa straordinaria è che, in parallelo ai riferimenti temporali e sensoriali terreni, coesiste un altro piano temporale, quello ciclico del Mito e della natura che non si esurisce mai.

Ecco, questa storia mi affascina perchè racconta l’ingresso dei protagonisti e dei luoghi scelti dal regista nell’eterno ciclo dell’acqua, nel territorio mitico e universale.

Later!

(D. B.)

 

11 Comments

  • Cristina S Petrini 5 Luglio 2022 at 9:48

    Ho compreso che questo film ti è piaciuto assai e nel mese del Pride devo dire che è anche una bella idea di escursione per omaggiarlo oltre che fare una bella visita ad un set naturale cinematografico da paura!

    Reply
  • Katrin 6 Luglio 2022 at 15:41

    Eh vabbè ogni scusa è buona, per inserire Timothèe a destra e a manca ahah ormai l’abbiamo capito, anche se la mia attenzione è stata attirata dagli splendidi paesaggi, una meta da inserire senza dubbio all’interno del taccuino dei viaggi, da visitare zaino in spalla e cavalletto portatile, doverosa la citazione del film, anche noi quando possiamo visitiamo quei luoghi in cui son stati protagonisti delle nostre pellicole preferite.

    Reply
  • Nicoletta - Viaggiatori per Caso 7 Luglio 2022 at 15:08

    Tutto quello che riguarda bei paesaggi e movimento attira istantantaneamente la mia attenzione. Se poi aggiungi riferimenti al cinema, mi hai completamente catturata!

    Reply
  • Maria Domenica Depalo 8 Luglio 2022 at 20:30

    Quanto ti invidio. Vorrei anch’io fare un’escursione in un posto così magico. La fatica non mi spaventa…forse solo un po’ ma ne vale la pena.
    Maria Domenica Depalo

    Reply
  • Scagnoli Sara 9 Luglio 2022 at 9:35

    Molto bello il posto le foto che hai messo sono bellissime, sembra un posto interessante da visitare.

    Reply
  • Sara Bontempi 17 Luglio 2022 at 11:27

    Un posto bellissimo dove passare le vacanze, io non ho visto il film perciò non posso godere della bellezza delle location nella pellicola, ma è comunque un luogo molto affascinante!

    Reply
  • Cristina Giordano 19 Luglio 2022 at 20:53

    Ciao devo dire che ammiro la tua tenacia e la programmazione di un percorso difficile per poter ammirare cascate eccezionali, grazie della testimonianza e foto

    Reply
  • Federico 24 Luglio 2022 at 19:03

    Paesaggio magnifico!!! Hai avuto una bellissima idea! Non ho ancora visto il film ma è nella lista dei preferiti da un po’… Il paese dove hai soggiornato già vale il viaggio!!! Se non fosse così lontano da dove scrivo sarei partito anch’io!!! Complimenti davvero per l’avventura!!!

    Reply
  • Alessia 25 Luglio 2022 at 14:41

    Bellissime foto e articolo interessante, viene voglia di andarci 🙂

    Reply
  • Laura Pagani 2 Settembre 2022 at 7:37

    Tutto perfetto. Tutto quello che riguarda bei paesaggi e movimento attira istantantaneamente la mia attenzione. Se poi aggiungi riferimenti al cinema, mi hai completamente catturata!Sono contentissima

    Reply
  • Rita Caputo 8 Ottobre 2022 at 18:38

    Adoro le cascate e queste sono davvero stupende!

    Reply

Leave a Comment